Le pensioni di reversibilità rappresentano un sostegno economico fondamentale riconosciuto dallo Stato italiano.
Nel 2025, le regole che disciplinano l’accesso e il calcolo di questi assegni hanno subito aggiornamenti significativi, soprattutto riguardo ai limiti di reddito che influenzano l’entità dell’importo spettante. È dunque cruciale conoscere le nuove soglie per comprendere se spetta la pensione piena o una quota ridotta.
La pensione di reversibilità viene concessa ai superstiti di un lavoratore deceduto che percepiva o avrebbe avuto diritto a una pensione, sia nel settore pubblico che privato. I beneficiari principali sono il coniuge, i figli e, in determinati casi, altri familiari come l’ex coniuge o i nipoti, in base alla composizione del nucleo familiare e alle condizioni specifiche.
La legge prevede quote standard rispetto alla pensione del defunto: ad esempio, il coniuge superstite senza altri familiari a carico ha diritto a una quota pari al 60% della pensione maturata dal deceduto. Se nel nucleo familiare vi sono figli o altri superstiti, tale percentuale può aumentare fino al 100%. Tuttavia, nel 2025, il diritto a percepire l’intero importo è condizionato anche dal reddito personale del superstite.
Nuove soglie di reddito e impatto sull’importo della pensione di reversibilità
Dal 2025, sono stati aggiornati i limiti di reddito oltre i quali la pensione di reversibilità può subire decurtazioni. Questi limiti sono calcolati sul reddito complessivo del superstite e determinano se la pensione viene corrisposta per intero o in misura ridotta.
Le soglie reddituali aggiornate per il 2025 sono le seguenti:
- Reddito annuo fino a 23.532,60 euro: la pensione di reversibilità viene corrisposta al 100%, senza alcuna riduzione.
- Reddito compreso tra 23.532,61 e 31.376,80 euro: l’assegno subisce una riduzione del 25%.
- Reddito tra 31.376,81 e 39.221,00 euro: la riduzione aumenta al 40%.
- Reddito superiore a 39.221,00 euro: la pensione può essere decurtata fino al 50%.
Queste soglie sono state confermate anche da recenti pronunce della Corte Costituzionale, che ha ribadito come la riduzione della pensione non debba risultare eccessiva rispetto ai redditi percepiti dal superstite, garantendo così un principio di equità e proporzionalità nel trattamento economico.

Chi può accedere alla pensione di reversibilità al 100% nel 2025- sovranitapopolare.it
Alla luce delle nuove regole, la pensione di reversibilità al 100% viene riconosciuta principalmente a coloro che appartengono alla fascia di reddito più bassa. In particolare:
- Il coniuge superstite privo di redditi elevati o di pensioni proprie.
- I figli a carico, che possono incrementare la quota spettante e rafforzare il diritto all’intero importo.
- In alcuni casi, l’ex coniuge, se riconosciuto avente diritto in base ad accordi di divorzio e se il suo reddito rientra nei limiti stabiliti dalle norme vigenti.
Va sottolineato che oltre al reddito personale, è essenziale che la composizione del nucleo familiare rispetti i requisiti previsti dalla legge, come la presenza di figli a carico o l’assenza di altri redditi rilevanti. Chi percepisce redditi da lavoro autonomo o dipendente, pensioni proprie, rendite finanziarie o affitti rischia quindi di subire una decurtazione significativa dell’assegno di reversibilità.
Controlli, ricalcoli e modalità di presentazione della domanda
Nel 2025 l’INPS ha rafforzato i controlli automatici e incrociati relativi alla situazione reddituale dei beneficiari della pensione di reversibilità. Attraverso le informazioni fiscali disponibili, l’Istituto può procedere a ricalcoli, sospensioni o riduzioni dell’importo qualora vengano superate le soglie di reddito.
La tutela prevista dalla Corte Costituzionale impone che la somma tra la pensione di reversibilità e i redditi personali non sia inferiore a quanto si otterrebbe in una fascia reddituale inferiore, impedendo quindi che la riduzione sia così elevata da impoverire drasticamente il superstite.
Per quanto riguarda l’adeguamento delle pensioni, il 2025 vede una rivalutazione molto contenuta: l’aumento è pari allo 0,8% per le pensioni fino a quattro volte il minimo INPS, con incrementi parziali per importi più elevati. Ciò significa che, anche per chi percepisce la pensione intera, l’incremento reale sarà modesto.
Chi possiede già redditi da pensione, lavoro o altre fonti deve quindi valutare attentamente la propria situazione reddituale, poiché la somma complessiva potrebbe superare le soglie consentite, causando una riduzione dell’assegno reversibile.
Pensione di reversibilità: criteri di diritto e beneficiari nel 2025(www.sovranitapopolare.it)






