No tax area, proposta di aumento della soglia a 15.000 euro nella Legge di bilancio 2026

Nel contesto della prossima Legge di Bilancio 2026, si registra un significativo avanzamento nella proposta relativa alla no tax area. Il governo sta valutando un incremento della soglia esentasse da 8.174 euro a 15.000 euro, una misura che potrebbe riguardare milioni di lavoratori dipendenti e pensionati, con l’obiettivo di ridurre il carico fiscale sui redditi più bassi e favorire una maggiore equità fiscale.

La no tax area rappresenta quel limite di reddito entro il quale non si è soggetti al pagamento dell’Irpef, l’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche. Attualmente fissata intorno agli 8.174 euro, la soglia è stata oggetto di numerose discussioni politiche per la sua revisione, considerata necessaria alla luce dell’inflazione e del costo della vita che negli ultimi anni ha eroso il potere d’acquisto delle famiglie italiane.

Il nuovo progetto normativo, che dovrebbe essere inserito nella Legge di Bilancio 2026, prevede di portare questa soglia a 15.000 euro, quasi raddoppiandola. Questa modifica comporterebbe che i lavoratori dipendenti e i pensionati con redditi fino a tale cifra non sarebbero più soggetti al pagamento dell’Irpef, aumentando di conseguenza il reddito disponibile e alleggerendo il peso fiscale sulle fasce più vulnerabili.

Impatti e reazioni al provvedimento

L’innalzamento della no tax area potrebbe coinvolgere direttamente oltre 10 milioni di contribuenti, includendo una vasta platea di pensionati e lavoratori con redditi bassi o medio-bassi. Secondo le stime più recenti del Ministero dell’Economia, questa misura porterebbe a un significativo aumento del potere di acquisto delle famiglie, contribuendo a stimolare i consumi interni in un momento di rallentamento economico.

Dal punto di vista finanziario, la proposta comporterebbe un costo per le casse pubbliche che si aggira intorno ai 10 miliardi di euro annuali. Tuttavia, i sostenitori della misura sottolineano come questo intervento possa avere effetti positivi sul breve e medio termine, stimolando l’economia e riducendo le disuguaglianze fiscali.

Critiche sono state avanzate da alcune forze politiche e analisti economici che mettono in guardia sul rischio di un aumento del deficit pubblico se non accompagnato da misure di compensazione o riforme strutturali più ampie. Inoltre, si evidenzia la necessità di una revisione complessiva del sistema fiscale per evitare disparità e garantire maggiore equità tra le diverse categorie di contribuenti.

La proposta di innalzamento della no tax area sarà uno dei temi centrali del dibattito parlamentare nelle prossime settimane, in vista dell’approvazione definitiva della Legge di Bilancio 2026, attesa entro la fine dell’anno. Le forze di maggioranza sembrano favorevoli a sostenere la misura, mentre l’opposizione richiederà probabilmente modifiche e approfondimenti per bilanciare sostenibilità economica e impatto sociale.

Il governo ha annunciato l’intenzione di accompagnare questa riforma con altre misure di sostegno alle famiglie e ai lavoratori, tra cui incentivi fiscali e interventi sul costo dell’energia, in un quadro più ampio di politiche volte a contrastare l’inflazione e rilanciare la crescita economica.

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Antonella Boccasile