Esperti e normative indicano valori minimi per la salute e il risparmio energetico: scopri le regole e le condizioni ideali per il benessere.
Con l’arrivo della stagione fredda, la gestione della temperatura domestica assume un ruolo cruciale non solo per il comfort abitativo ma anche per la salute e l’efficienza energetica. In un contesto in cui l’aumento dei costi energetici spinge molte famiglie a posticipare l’accensione del riscaldamento, è fondamentale conoscere le temperature minime da mantenere in casa per evitare rischi come la formazione di muffa e problemi respiratori. Le normative italiane e le indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) forniscono linee guida precise, che aiutano a bilanciare benessere, sostenibilità e risparmio.
Le temperature ideali e minime da mantenere negli ambienti domestici
Secondo i decreti legislativi 412/93 e 551/99, la temperatura ideale in casa dovrebbe oscillare tra i 18 e i 22 gradi Celsius, con un valore di riferimento di 20 gradi. Questa indicazione è confermata anche dall’OMS, che stabilisce i 21 gradi come temperatura ottimale per gli ambienti abitativi. Tuttavia, ogni ambiente domestico ha esigenze specifiche:
- La camera da letto deve mantenere una temperatura compresa tra i 16 e i 18 gradi Celsius, più bassa rispetto agli altri ambienti per favorire un sonno di qualità e il naturale abbassamento della temperatura corporea durante la notte.
- La cucina è consigliata intorno ai 18 gradi.
- Il soggiorno si attesta idealmente sui 20 gradi.
- Il bagno, ambiente soggetto a maggiore umidità, necessita di una temperatura più elevata, intorno ai 22 gradi, per garantire comfort e limitare la formazione di condensa.

La temperatura ideale del riscaldamento in casa – sovranitapopolare.it
Questa distribuzione termica non è casuale: mantenere il bagno più caldo aiuta infatti ad assorbire l’umidità, riducendo il rischio di muffa. Durante il giorno, nessuna stanza dovrebbe scendere al di sotto dei 17 gradi per evitare un eccessivo raffreddamento degli ambienti e le problematiche correlate.
Con l’abbassarsi delle temperature, a partire dal 15 ottobre 2025, i riscaldamenti sono stati accesi in molte regioni del Nord Italia. Il nostro Paese è suddiviso in sei zone climatiche (da A a F), che regolano le date di accensione e spegnimento, nonché le fasce orarie di funzionamento degli impianti di riscaldamento centralizzato.
È previsto che i termosifoni possano funzionare per un massimo di 13-14 ore al giorno, tra le 5:00 e le 23:00, con temperature interne che non superino i limiti fissati per legge. Il mancato rispetto di queste norme può comportare sanzioni fino a 3.000 euro.
Queste disposizioni mirano a garantire un uso responsabile dell’energia, considerando anche l’aumento dei costi e l’obiettivo di ridurre le emissioni di CO2. Tuttavia, mantenere le temperature domestiche troppo basse, soprattutto inferiori ai 16-18 gradi, può comportare gravi rischi per la salute e la qualità degli ambienti abitativi.
Consigli pratici per un riscaldamento efficace e sostenibile
Per ottimizzare il riscaldamento domestico, è importante evitare di coprire i radiatori con mobili o tende, poiché ciò limita la diffusione del calore. Di notte, chiudere completamente persiane e finestre contribuisce a mantenere la temperatura interna e a ridurre la dispersione termica.
Una strategia efficace consiste nel preferire un riscaldamento costante a temperature moderate (tra 20 e 22 gradi) piuttosto che alzare i termosifoni solo in momenti saltuari, evitando così bruschi sbalzi termici che possono danneggiare la salute e gli edifici.
È altresì fondamentale non riscaldare alcune stanze e lasciarne altre troppo fredde, poiché il passaggio di aria umida da un ambiente caldo a uno più freddo può aumentare il rischio di muffa. In questo caso, le porte delle stanze non riscaldate devono rimanere chiuse..
La ventilazione d’urto, ossia l’apertura completa delle finestre per 4-10 minuti più volte al giorno, è la modalità più efficace per rinnovare l’aria senza raffreddare eccessivamente gli ambienti. Al contrario, lasciare le finestre aperte a lungo o in modalità vasistas comporta una dispersione termica maggiore e uno spreco energetico.
Freddo: le temperature giuste da avere in casa - sovranitapopolare.it






